Firenze nel Medioevo



Veduta della Firenze Medievale
Dopo due secoli di dominazione longobarda, nel 774 i Carolingi costituirono la marca Toscana, che passò poi sotto il controllo del Sacro Romano Impero. Nel corso del XI secolo, grazie in particolare alla "Gran Contessa" Matilde di Canossa, la marca acquistò una notevole indipendenza mentre Firenze si avviava a diventare un importante centro economico e politico. Alla morte della contessa Matilde l`unità politica della marca si dissolse.

Federico Barbarossa cercò di riportare le città-stato nate dalla dissoluzione della marca toscana sotto l`egida imperiale, limitando il potere delle autorità fiorentine al territorio della città entro le mura e mettendo uomini di sua fiducia a governare le altre città della regione.

Nel XII secolo nacque il comune, fondato sull`acquisizione del potere da parte delle più importanti famiglie di mercanti e di proprietari terrieri. Frattanto stava nascendo un`altra istituzione che ha condizionato la vita politica ed economica della città: quella delle corporazione dei mestieri - le cosiddette "arti".

Nell`ambito della lotta tra papato ed Impero, già a partire dall`XI si erano sviluppate a Firenze le due fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini. I primi sostenevano il Papa e chiedevano una maggiore autonomia dall`Impero, i secondi invece, per lo più nobili, appoggiavano l`Imperatore. Nel 1250 i guelfi avevano ormai conquistato Firenze e nel corso dei due decenni successivi riuscirono ad imporre i propri governatori anche in altre città della Toscana.

Firenze era governata dai priori, eletti ogni due mesi in rappresentanza delle sette arti maggiori. Essi formavano la signoria e risiedevano in quello che allora era chiamato Palazzo della Signoria e che oggi è conosciuto con il nome di Palazzo Vecchio.

Accanto alle corporazioni delle sette arti maggiori vi erano quelle delle quattordici arti minori, che però non avevano diritto di rappresentanza. La maggioranza della popolazione era poi costituita da lavoratori che svolgevano le mansioni più umili e non avevano alcun ruolo nella vita politica e amministrativa della città.

La lotta all`interno della fazione dei Guelfi al potere in merito alla volontà di limitare l`accesso dei nobili alle cariche politiche portò alla scissione in Guelfi Bianchi riformisti e Guelfi Neri conservatori. Questi ultimi prevalsero, costringendo i membri della parte avversa all`esilio. Un famoso rappresentante dei Guelfi Bianchi fu Dante Alighieri, che a seguito della sconfitta della sua fazione andò in esilio a Ravenna, dove morì.

Proprio sul finire del XIII secolo la Toscana potrebbe essere stata la culla di una invenzione di portata rivoluzionaria: sembra infatti che gli occhiali da lettura abbiano visto la luce a Pisa o a Firenze.

 

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